Professione venditore a domicilio: un lavoro sicuro e ricco di soddisfazioni

Il profilo tracciato da un sondggio Univendita

Fare il venditore a domicilio come “ultima spiaggia” perché non si trova nient’altro è un’immagine falsa. A rivelarlo è il sondaggio condotto da Univendita, su 750 incaricati rappresentativi delle aziende associate, e dal quale emerge prima di tutto che la vendita a domicilio offre un’occupazione sicura: il 59,2% degli incaricati dichiara di svolgere questo lavoro da più di 6 anni. Non solo, la maggioranza degli incaricati delle aziende di Univendita arriva a intraprendere questa strada per una scelta consapevole: solo una persona su tre era senza occupazione prima di diventare venditore, e addirittura il 44,5% aveva un contratto da dipendenteSenza pentirsene poi: l’indice di soddisfazione degli incaricati supera il 91%.

 

Solitamente ci si avvicina alla vendita a domicilio perché in precedenza c’è stato un contatto positivo con questo mondo: un suggerimento di un amico o familiare che fa questo lavoro (35,5% delle risposte), la proposta di un incaricato conosciuto durante un appuntamento di vendita (26,7%), la voglia di trasformarsi da clienti a venditori (10.3%).
Ma è significativo notare che il 39% dei giovani under 25 ha scelto questo lavoro senza averne avuto prima una conoscenza diretta. Se si guarda invece agli over 55, c’è un dato che spicca: il 25% svolge questo lavoro da meno di 10 anniprova evidente del ruolo anticiclico che la vendita a domicilio ha avuto, negli anni della crisi, per i cosiddetti “esodati”.

Fra le motivazioni che spingono a entrare nel mondo della vendita a domicilio, quelle economiche (disoccupazione o necessità di guadagnare di più) sono agli ultimi posti. Molto più forti sono la voglia di collaborare con un’azienda che si apprezza (20% delle risposte), la ricerca di autonomia (18,2%) e conciliazione famiglia-lavoro (17,5%) e la propensione ai rapporti umani (16,2%).
La flessibilità è uno dei punti di forza della vendita diretta. Se pensiamo che in Italia, secondo l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, oltre 30mila madri lavoratrici nell’ultimo anno hanno lasciato la propria occupazione, principalmente per ragioni riconducibili all’incompatibilità tra lavoro e cura dei figli, la vendita a domicilio rappresenta una valida alternativa, perché dà la possibilità di organizzare orari e impegni di lavoro in base alle proprie esigenze familiari.

E le aspettative risultano centrate: infatti, se si chiede agli incaricati cosa apprezzano di più della professione, al primo posto fra le risposte troviamo proprio contatto umano e autonomia, seguite dalle opportunità di crescita professionale. Quest’ultimo è un dato molto significativo: non è raro avvicinarsi alla vendita a domicilio con l’idea di fare una prova, magari nel tempo libero o part-time; sono molti però i casi in cui diventa un’occupazione a tempo pieno, con la possibilità di ricoprire anche ruoli di coordinamento di altri incaricati. Le aziende di Univendita seguono i venditori con grande attenzione, offrendo formazione gratuita e qualificata e strumenti sempre in linea con l’evoluzione del mercato: e così, per molti, la vendita a domicilio diventa il lavoro della vita.

Condividi
Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa