Manovra, Univendita scrive a Meloni: modificare articolo 28, settore a rischio

ROMA. 30 ottobre – “Un attacco ingiusto e ingiustificabile a un settore già ben regolato, che mette a rischio l’esistenza stessa di imprese di primissimo piano, i cui prodotti sono entrati da decenni nelle case e nelle abitudini degli italiani, e l’occupazione di oltre 500mila incaricati, impegnati a integrare con piccole somme il reddito personale e familiare in questa difficile fase di alta inflazione”. È il senso della lettera inviata oggi da Ciro Sinatra, presidente di Univendita, la maggiore associazione del comparto della vendita diretta a domicilio, aderente a Confcommercio, alla premier Giorgia Meloni in merito ai contenuti dell’articolo 28 della bozza del Ddl Bilancio.
“La premier ha detto di voler difendere le aziende e coloro che si rimboccano le maniche – aggiunge Sinatra – ma questa norma va in direzione opposta e contraddice la legge 173 del 2005 che delinea gli elementi peculiari della figura dell’incaricato alla vendita diretta a domicilio e la distingue sia dai lavoratori dipendenti che dagli agenti di commercio con contratto di agenzia. Il testo del 2005 prevede un criterio economico per passare da venditore occasionale ad abituale (guadagno netto di 5mila euro), invece qui è previsto un criterio temporale estremamente ridotto, illogico e arbitrario (60 giorni di lavoro annui, anche non consecutivi) per passare da abituale ad agente di commercio. Con questi paletti regolatori, la stragrande maggioranza degli incaricati abbandonerebbe la propria occupazione: se tutti coloro che guadagnano al massimo 6410 euro lordi all’anno fossero gravati dai versamenti Enasarco oltre che Inps, si vanificherebbe il senso stesso della scelta di incrementare il reddito personale e familiare con l’attività integrativa da incaricato”.
“Le segnaliamo, presidente Meloni, che l’86% delle persone impegnate in quest’attività è costituito da donne, quindi la misura colpirebbe soprattutto il lavoro femminile. Mentre sul fronte delle imprese assisteremmo al collasso di un intero comparto, con dimissioni di massa e un ridimensionamento fortissimo degli organici. Noi ci complimentiamo con gli agenti assicurativi che hanno ottenuto, proprio nelle ultime ore, il risultato di essere esclusi dalla previsione dell’articolo 28 e siamo certi che il governo utilizzerà lo stesso buon senso anche con noi – conclude il presidente di Univendita –. Ne va della sopravvivenza di una figura, l’incaricato alla vendita diretta, e di un settore che generano lavoro e ricchezza a beneficio delle famiglie e dell’intero Paese”.

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