Si è sviluppato martedì 28 maggio intorno alle 13 l’incendio che ha interessato uno degli spazi della filiale bofrost di Barberino Tavarnelle, in provincia di Firenze, dove si trovano le celle frigorifere. Sulle cause sono in corso accertamenti da parte dei vigili del fuoco di Petrazzi di Castelfiorentino, subito intervenuti sul luogo per domare le fiamme. L’incendio è fortunatamente rimasto confinato nel locale del magazzino e non ha provocato particolari danni strutturali alla filiale né ad alcun dipendente, dato che in quel momento non era presente nessuno. Le fiamme non si sono estese neppure all’altro blocco del magazzino bofrost, quello che ospita i 22 automezzi utilizzati per le consegne ai circa 13mila clienti serviti dalla filiale bofrost di Barberino Tavarnelle, in cui lavorano 32 persone.
«Stiamo provvedendo allo smaltimento di tutta la merce stoccata nelle celle frigorifere, i prodotti destinati alle consegne di questa mattina non hanno subito alcun danno, perché erano già stati caricati sugli automezzi refrigerati che si trovavano nel compartimento del magazzino non interessato né dalle fiamme né dal fumo – spiega Gianluca Tesolin, amministratore delegato di Bofrost Italia -. Ad ulteriore garanzia dei clienti e per certificare la non interruzione della catena del freddo, già nel tardo pomeriggio di ieri è arrivata sul posto una squadra di pronto intervento partita dalla nostra sede di San Vito al Tagliamento, che ha verificato le linee elettriche e le altre infrastrutture tecnologiche, ha fatto il punto della situazione con il personale della filiale e organizzato la logistica per i prossimi giorni, attivando il piano di business continuity ».
«Abbiamo già noleggiato una cella frigorifera che verrà posizionata in loco e, in attesa di poter ripristinare l’operatività dell’intera struttura, al personale di Barberino Tavarnelle verrà dato un supporto logistico e operativo sia dalle altre nostre filiali della Toscana sia dalla sede centrale – conclude Tesolin -. Nessuna interruzione del servizio, quindi, né per i clienti né per i dipendenti, che già oggi erano regolarmente in consegna».