“Il lavoro del Parlamento e le decisioni prese dalle commissioni competenti non possono che soddisfarci. Abbiamo rappresentato in audizione il nostro punto di vista sul diritto di recesso nella vendita diretta e abbiamo trovato interlocutori sensibili sia alla Camera che al Senato”. Lo dice in una nota Ciro Sinatra, presidente di Univendita, la maggiore associazione del comparto della vendita diretta a domicilio, aderente a Confcommercio, in merito ai pareri parlamentari circa lo schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva Ue del 2019 sulla protezione dei consumatori.
“In particolare – aggiunge Sinatra – l’onorevole Luca Squeri e i membri della Attività produttive a Montecitorio si sono mostrati molto attenti alle nostre osservazioni. Ma anche i commissari della Politiche europee di Palazzo Madama e soprattutto il relatore del provvedimento, il senatore Marco Scurria, hanno condiviso le nostre obiezioni e hanno opportunamente chiesto di limitare l’eventuale estensione del periodo di ripensamento da 14 a 30 giorni ai contratti della vendita diretta conclusi a seguito di visite non richieste dall’utente e in cui sono state accertate pratiche commerciali aggressive o ingannevoli”.
“I pareri votati in Parlamento rappresentano un passaggio molto importante. Ora ci auguriamo che il Governo ne tenga conto e modifichi il testo. Si tratta di ripristinare quanto esplicitamente previsto dalla direttiva e cancellare una previsione che rappresenta un’inutile forma di discriminazione, diretta e inaccettabile, nei confronti di un settore come quello della vendita diretta che – conclude il presidente Univendita – da sempre fa del rapporto fiduciario, continuativo e stabile, con il cliente uno dei propri punti di forza”.