Volano le vendite a +6,2%; incaricati +2,7%
Nel dettaglio, il comparto più dinamico è stato quello dei beni durevoli casa con un incremento del 7,1% e che, con il 66% di quota di mercato, si conferma il più importante della vendita a domicilio. Seguono cosmesi e cura del corpo con un aumento del 4,2% e alimentari e beni di consumo casa (+3,8%). Segno positivo anche per gli altri beni e servizi che registrano un sostanzioso incremento del 15%.
Sul fronte occupazionale i venditori a domicilio sono 69.000, in crescita del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2013, con una componente femminile pari all’88,6%.
Questi risultati dimostrano ancora una volta che il contatto diretto con i consumatori, che possono acquistare tranquillamente a casa assistendo ad una dimostrazione personalizzata, continua a rivelarsi la formula distributiva vincente rispetto ai canali più tradizionali del commercio.
Infatti, secondo i dati Istat, nel primo trimestre del 2014 tutti gli indici del commercio fisso al dettaglio sono andati in negativo. Il valore delle vendite è diminuito dell’1,8% rispetto allo stesso periodo del 2013; le vendite della grande distribuzione sono calate dell’1,7% e quelle dei piccoli esercizi commerciali sono diminuite del 2,1%, mentre le vendite dei prodotti alimentari segnano una flessione del 2,9% e quelle dei prodotti non alimentari dell’1,3%.
Il risultato della vendita a domicilio acquista un’importanza ancor maggiore se valutato rispetto all’andamento dell’intera economia del Paese: nel primo trimestre 2014 il PIL continua a mantenersi in negativo (-0,5% rispetto allo stesso periodo del 2013), mentre l’inflazione nel mese di marzo registra un aumento dello 0,4% nei confronti del marzo 2013.