“Siamo forse alla stretta finale dei negoziati in Europa su una direttiva che potrebbe avere un impatto sulla vendita diretta. Un testo che, se così approvato e interpretato in maniera estensiva, potrebbe riguardare un numero rilevante di incaricati alle vendite e agenti di commercio: si tratta di figure che nella nostra esperienza e in tutte le rilevazioni statistiche da noi effettuate mostrano di apprezzare la flessibilità professionale e l’autonomia organizzativa nei rapporti con l’azienda e che adesso potrebbero essere inquadrate quali lavoratori subordinati”. Lo denuncia Ciro Sinatra, presidente di Univendita, la maggiore associazione del comparto della vendita diretta a domicilio, aderente a Confcommercio, in merito al sesto trilogo di stasera in sede Ue circa la proposta di direttiva che riguarda il lavoro su piattaforma digitale.
“Il testo di cui si discute in Europa rischia di condurre all’equiparazione di alcuni dei nostri professionisti a operatori generalmente privi di tutele come i rider. Ma il venditore diretto – spiega ancora Sinatra – è una figura esplicitamente riconosciuta e regolata sin dal 2005 dall’ordinamento italiano, anche se sconosciuta nel resto d’Europa. Ecco perché merita le dovute protezioni e quindi andrebbe espressamente esclusa dalla direttiva. La tecnologia digitale è cruciale anche nel nostro lavoro ed è normale che imprese e incaricati alla vendita si coordinino utilizzando flussi e piattaforme telematiche, pur nell’ambito di un rapporto di lavoro genuinamente autonomo. Questo, quindi, non può implicare una subordinazione di fatto”.
“Ribadiamo allora la richiesta al governo e in particolare alla ministra del Lavoro, Marina Calderone, di farsi sentire in Europa per escludere esplicitamente la vendita diretta dalla direttiva – conclude il presidente Univendita – e proteggere così un settore che vale 3 miliardi di euro e sostiene il reddito di centinaia di migliaia di famiglie in un momento molto difficile dell’economia italiana”.