Ue, Univendita al ministro Calderone: voti no su direttiva piattaforme

ROMA, 6 marzo – “Le chiedo quindi ancora una volta, a nome delle aziende di vendita diretta, di votare no in seno alla riunione Epsco del prossimo 11 marzo e di lavorare invece per una direttiva chiara e giuridicamente solida”. È l’accorato appello contenuto nella nuova lettera, la settima dall’estate scorsa, che Ciro Sinatra, presidente di Univendita, la maggiore associazione del comparto della vendita diretta a domicilio, aderente a Confcommercio, ha inviato alla ministra del Lavoro Marina Calderone circa il voto di lunedì prossimo sulla proposta di direttiva per la tutela dei diritti dei lavoratori su piattaforme digitali. Il Consiglio Epsco riunisce i ministri Ue responsabili del settore lavoro, affari sociali, salute e politiche per i consumatori.
Sinatra nella missiva esprime “profonda preoccupazione”, perché dopo due anni di negoziati il testo frutto di alchimie politiche “lascia agli Stati membri il compito di definire in quali casi i lavoratori delle piattaforme siano da considerare subordinati o autonomi, finisce per ingenerare caos e “incertezza giuridica”, tradisce “il principio di sussidiarietà sancito dal Trattato Ue” e fa in sostanza “decadere la necessità di una direttiva”. Peraltro, delegare la materia ai singoli Paesi, spiega la lettera, “non garantirebbe alcuna armonizzazione a livello europeo, contraddicendo l’obiettivo e l’intenzione della Commissione”. Secondo il presidente Univendita, inoltre, se fossero gli Stati membri a decidere, in autonomia e senza alcun coordinamento tra Paesi, chi è subordinato e chi no, si verificherebbe con ogni probabilità “un’applicazione generale e indiscriminata dell’inversione dell’onere della prova per i cosiddetti lavoratori delle piattaforme” e una pericolosa incertezza sulle regole da applicare nei confronti dei lavoratori genuinamente autonomi.
Ecco perché Sinatra chiosa: “Siamo disorientati di fronte a istituzioni europee che corrono verso compromessi esclusivamente politici al ribasso. Lo siamo come cittadini e come professionisti o imprenditori che hanno bisogno di normative chiare per programmare impegni e investimenti”.

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