Univendita chiude il 2017 con un fatturato delle imprese associate pari a 1 miliardo e 660 milioni di euro, con un incremento dell’1,8% rispetto al 2016. «Inanelliamo così una crescita per l’ottavo anno consecutivo –dichiara il presidente di Univendita Ciro Sinatra–. Nel 2017 le aziende associate hanno macinato numeri impressionanti: sono stati processati 12 milioni e 200 mila ordini, che si stima equivalgano a circa 4,5 milioni di clienti serviti. I consumatori, dunque, esprimono fiducia verso un settore, come il nostro, che fa della cura delle relazioni dirette con la clientela il fattore più importante del proprio successo».
Nel dettaglio, il comparto più dinamico è stato quello degli “alimentari e beni di consumo” che hanno registrato una crescita del 2,5%, seguiti da “cosmesi e cura del corpo” in aumento del 2%. A seguire i “beni durevoli casa” (+1,5%) che, con una quota di mercato del 59%, si conferma il comparto più rilevante della vendita a domicilio. Dati positivi anche per “altri beni e servizi” in crescita del 2,6%.
Sul fronte occupazionale, i venditori a domicilio sono oltre 158.000, in aumento dell’1,3% rispetto al 2016, con una componente femminile pari al 91%. La fascia di età più rappresentativa (57% dei venditori) va dai 25 ai 49 anni. Numeri importanti anche per gli ultracinquantenni, pari ad oltre un quarto del totale. «I giovani sotto i 25 anni rappresentano quasi il 16% dei venditori –fa notare sempre Sinatra–. È un numero che ha ancora margini di crescita ma che denota una forza vendita giovane, segno che la vendita a domicilio è un settore che ha una grande capacità di esercitare attrattiva anche sui “millennials”. Per molti è una porta d’ingresso nel mondo del lavoro, perché permette di mettersi alla prova senza richiedere un’esperienza pregressa, magari come attività part-time mentre si studia. E per tanti, poi, la carriera nel settore continua».
I risultati della vendita a domicilio sono decisamente migliori di quelli del commercio fisso al dettaglio, che segna nel 2017 una modesta crescita dello 0,2% (dati Istat), sintesi di un aumento dell’1,4% della grande distribuzione e una diminuzione dello 0,8% dei piccoli esercizi commerciali.
Fra gli indicatori macroeconomici, nel 2017 il Pil è cresciuto dell’1,4% (in aumento rispetto allo 0,9% del 2016), portando così l’economia italiana ai massimi da 7 anni, mentre il tasso di inflazione si attesta allo 0,9% rispetto al -0,1% del 2016.
«La ripesa economica nel 2017 c’è stata ma è ancora debole –è il commento del presidente di Univendita–. Pur in presenza di un aumento del potere d’acquisto delle famiglie, è aumentata la propensione al risparmio piuttosto che quella al consumo.In questo quadro di fragilità congiunturale, la vendita diretta, nelle sue due accezioni (porta a porta e party plan) non smette di continuare a segnare risultati positivi: vince un modello di business basato sulla relazione umana, dove ha un peso importante il passaparola, oggi veicolato anche attraverso i social network. È questa, ieri come oggi, la formula più potente di marketing che genera un clima fiducia nel rapporto tra cliente e venditore».